“Famuse pe’ le canzoni soje ‘n dialett tarandine” Zakalicious, al secolo Salvatore Friuli, classe ’77 è uno degli artisti militanti più “old school” di Taranto. Il suo percorso nell’ambito musicale comincia nel lontano ’94 quando quell’anno organizza insieme ai suoi compagni il mega concerto dello storico centro sociale “Città Vecchia” a cui partecipano i 99 Posse, i Bisca, i Negrita e molti altri gruppi di militanza antagonista.
Per ampliare il proprio bagaglio culturale e artistico si trasferisce a Bologna appena diciottenne. Ed è proprio la che avviene l’incontro con la musica reggae e le sue sonorità: Zak partecipa alle prime dancehall e si innamora del genere in tutte le sue sfaccettature. Inizia a partecipare attivamente ad eventi e festival reggae nazionali ed internazionali tra cui il celebre “Rototom Sunsplash” ma dopo le moltissime esperienze sente il bisogno di ritornare a casa, nella sua Taranto per diffondere sempre di più il genere e i messaggi ad esso connessi.
Da cittadino della ex Magna Grecia però comprende che i suoi testi devono essere soprattutto di denuncia per la propria Terra.E dopo 10 anni dall’uscita del suo primo demo “La casa della Parrucca”, su riddim jamaicani e particolarmente ironici, Zakalicious è ancora sulla scena per divertire il pubblico con la sua innata simpatia, ma anche per aumentare la consapevolezza dei ragazzi della città, per promuovere nuovi progetti o per collaborarne in altri. Ma chiediamogli di più.
Partiamo dal principio. Come mai vivendo nella Bologna in fermento degli anni ’90 hai scelto di rientrare nella tua Taranto per consolidare la tua carriera artistica?
Sicuramente l’esperienza di vita a Bologna dall’età di 18 anni ha fatto si che crescessi in un ambiente in pieno fermento sia musicale che soprattutto politico: le occupazioni e la vita comunitaria mi hanno insegnato ad essere ciò che sono, a non fermarmi alle apparenze e a lottare per i miei diritti. Però anche in quel periodo appena possibile fuggivo a Taranto per le feste o per l’estate. Ora che sono tornato qui in pianta stabile sebbene un po’ mi manchi la realtà bolognese (pur essendo oggi molto diversa rispetto a quei tempi) sono contentissimo delle mie scelte. Sono felice di vivere vicino ai miei 3 nipoti, alla mia famiglia e alla mia gente. Diciamo che una serie di vicissitudini mi hanno riportato nella mia amata Taranto e nel bene e nel male sono fiero di essere Tarantino!
Raccontaci una giornata tipo della quotidianità tarantina nel bene e nel male come dici tu. Quanto accusate i danni dell’inquinamento?
Purtoppo le luci e le ombre della città si equivalgono. Quasi tutti sono a conoscenza della nostra realtà perché Taranto è balzata agli onori della cronaca per la questione ILVA. Però molti non sanno che questa non è l’unica fabbrica ad inquinare e a uccidere. Noi Tarantini in primis abbiamo acconsentito che fossero alimentate discariche a cielo aperto che hanno avvelenato le nostre campagne e ancora che fossero sporcati il nostro mare e le nostre spiagge così che l’inciviltà facesse da padrona per molto tempo. Anni e anni di soprusi da parte delle grandi industrie e delle amministrazioni locali hanno permesso che le malattie fossero all’ordine del giorno, che tutti noi avessimo almeno un caso di tumore in famiglia e che gran parte dei nostri bambini nascessero affetti da patologie alle vie respiratorie. Si parla tanto di riconversione ma ai più non è chiaro che per prima cosa dobbiamo essere noi a modificare la nostra mentalità. I semplici cittadini devono capire che e’ importante preservare l’ambiente, specialmente per i loro figli e per le generazioni che verranno. Meno male che qualcosa sta cambiando!
In cosa noti questi cambiamenti e nello specifico come combatte la ciminiere Zakalicious insieme a tutte le varie realtà presenti sul territorio?
I danni sono molteplici e palesi. Quello che proviamo a fare, insieme agli altri artisti del nostro territorio, è sensibilizzare. Da anni ci battiamo perché Taranto torni in auge a livello turistico come lo era prima della grande industrializzazione. In più ogni settimana andiamo in onda con la nostra RWS Radio Web Sensibile dove trattiamo i temi più vari con il solo intento di scuotere le coscienze dei nostri ascoltatori e di dare in nostro contributo affinché si possa vivere in armonia con noi stessi e ciò che ci circonda.
Hai creato anche un progetto a Taranto chiamato Barber Shop. Di cosa si tratta?
L’associazione Barber Shop è nata anni fa da una mia idea insieme a Paco Dj (con il quale organizziamo le feste sulla spiaggia “Jamaica”), ai Pacefatta e ai Fanciulli Pimpeggianti (due gruppi Hip-Hop nostrani) ed è diretta a portare musica e aggregazione in città. Abbiamo coordinato molte serate fra cui mi piace ricordare il concerto di Moddi, Kaos e Trix e il live del jamaicano Konshens in collaborazione con Kalibandulu, oltre alle innumerevoli feste e dancehall in tutta la provincia.
Non a caso sei uno di coloro che ha portato avanti per anni il centro sociale “Taranto Vecchia” organizzando già grandi concerti dai primi anni ’90. Sei orgoglioso oggi di posti come Le Officine Tarantine o l’Archeotower. Che mutamento vedi nei ragazzi di oggi rispetto alla tua generazione? Noti una maggior militanza e consapevolezza nella tua citta?
Assolutamente si! E’ un piacere vedere che realta’ occupate e autogestite come Archeotower, la Biblioteca Popolare e le Officine Tarantine riescano ad aggregare grazie alle loro attività e laboratori centinaia di persone. Sono diventate ormai un punto di riferimento per i giovani e non solo e quando posso cerco di aderire in prima persona alle loro iniziative. Oggi rispetto a qualche anno fa (altrimenti mi sento vecchio) la partecipazione è aumentata e coloro che una volta erano etichettati come sovversivi, per fortuna, sono visti con un occhio diverso anche dalla cittadinanza e dalle famiglie. Basti prendere ad esempio il gruppo spontaneo di “Ammazza Che Piazza”, che tu stessa hai intervistato, che attraverso le loro azioni di recupero e pulizia degli spazi verdi pubblici si sono guadagnati l’appoggio di numerose persone. Purtroppo nel 2015 l’ignoranza non è del tutto eliminata e c’è ancora chi pensa che i ragazzi del movimento dovrebbero essere perseguiti per ciò che fanno… Che assurdità!
A parte sconfiggere l’inconsapevolezza cosa hai in mente per il futuro?
Quest’anno ricorre il 10° anniversario de “La Casa Della Parrucca”, il mio primo Demo e vorrei festeggiare degnamente con un bel concerto insieme a tutti coloro che hanno collaborato con me in questi anni. In più sto lavorando al nuovo album, “7” e presto usciranno anche un paio di nuovi singoli per l’estate che seguiranno a “Ghetto Girl” il nuovo videoclip che, come saprai, sta girando sui social da qualche mese. Inoltre mi piacerebbe rimettere su una band come la “Rebel Soul” che mi ha accompagnato lungo il mio percorso artistico e non escludo che a breve ci sara’ un nuovo debutto. Stiamo preparando il nuovo live e gia’ ci sono delle date per il tour estivo…Per maggiori informazioni restate collegati alla mia pagina ufficiale su Facebook. Per il resto un grande abbraccio dal vostro Zakalicious Original Delicious!!!
Eugenia Conti