Da rapper a profeta: esce il 5 novembre “La profezia di Clementino”, primo libro per l’artista che ha deciso di mettere nero su bianco le sue emozioni in un racconto autobiografico, il quale sarà pubblicato a giorni dalla nota casa editrice Rizzoli.
“Quel che ho sognato tra Sud e rap” è l’emblematico sottotitolo del libro. Un libro in cui il tema del sogno, del Sud e del rap diventano predominanti per auto-raccontarsi. Perché Cleme è un cantante che, nonostante la fama, non dimentica le sue radici a cui è legato in maniera viscerale. Come racconta tra le pagine del testo non potrebbe mai rinunciare ai lunghissimi pranzi domenicali in compagnia dei suoi infiniti parenti. Le sue origini, la famiglia ed il contesto da cui proviene gli hanno permesso di essere oggi il personaggio famoso che è diventato. Iena White infatti nel libro e nei suoi brani musicali, non si descrive mai come quello che non è. Non racconta della Campania, sua regione natale, in chiave gangsta, ma in maniera vera e cioè facendo trasparire le ombre, ma anche le luci del suo territorio. Non ci narra di un passato tormentato in una famiglia dilaniata, ma di quanto sia fortunato a nascere in una famiglia del meridione dove sono ancora preservati al suo interno antichi valori e tradizioni. Nonché di quanto sia un’ispirazione essere figlio d’arte. Non a caso i suoi genitori sono entrambi attori teatrali ed il fratello ha un complesso blues/funk: tutte influenze presenti nella sua personalità artistica.
Il sogno di volare come il “Gabbiano Jonathan” (protagonista del libro preferito del rapper, peraltro tra i pochissimi che confessa di aver letto) in cerca della libertà e del riscatto personale è una costante sempre presente nella giovinezza di Clemente. Alla fine quel ragazzo che metteva i dischi, “sparava” strofe come una mitraglietta e viaggiava convulsivamente in treni regionali su e giù per la Penisola cercando di vincere le battle di freestyle e di ottenere il rispetto dell’ambiente, riesce a sfondare. Il giovane su cui nessuno avrebbe scommesso del Rione Gescal di Cimitile, cresciuto per strada tra i palazzoni grigi, tra alienazione e monotonia che soltanto un piccolo paesino di provincia dimenticato anche da Dio può darti, una volta che spiega le ali si trasforma in una stella dei riflettori. L’anonimo Clemente Maccaro lascia il posto a Clementino e a Iena White, i suoi alter-ego musicali.
Non è facile gestire il successo improvviso che ti travolge, non lo è per niente. A volte essere una celebrità, l’idolo di tanti ragazzini che pendono dalle tue labbra rappresenta una responsabilità ardua da sostenere. E questo peso è ancora più difficile da trascinare quando devi farlo interamente da solo e confondendoti tra le tue tante identità.
La vita frenetica, le notti senza sonno, l’ansia di salire sul palcoscenico, l’adrenalina dei live ed il tifo dei fans,il non avere più una privacy, l’essere riconosciuto per strada, scattare ogni giorno innumerevoli foto, vittorie, sconfitte, le polemiche e le speculazioni sono solo alcune delle componenti che caratterizzano l’esistenza di una Rapstar.
Gli amici cambiano, le situazioni pure. Sbandarsi e lasciarsi prendere dal richiamo di brutte strade è possibile conducendo questo determinato stile di vita. Specie nei primi tempi. Ma Cleme riesce ad uscirsene dimostrando una forza continua. La stessa tenacia che, durante la sua lunga gavetta, ha fatto si che andasse sempre avanti, oltre le delusioni e sdrammatizzando i brutti momenti con una risata. Tutto questo viene raccontato nel libro.
Il teatrante Mc ha imparato a recitare sul palco e a dominarlo, a mettere espressione e interpretazione in ogni suo contributo. Da rapper ad attore cinematografico, da concorrente di reality show a scrittore novello Clementino sdogana gli schemi classici del genere riuscendo a diventare mainstream attraverso un brano in lingua napoletana e sul tema dell’emigrazione da Sud a Nord come “O vient”.
Apre inoltre le gabbie ideologiche incoronandosi artista a 360 gradi. Come diceva nel vecchio testo di “Lettera al telefono”, brano feat. Oprot contenuto nel suo primo cd del 2006 NapoliManicomio:
“Je pe m’addifennere ra vita so’ costrett a fa ‘o Pullecenella int’a nu teatro, ma pure miezo a via…
So’ costrett a purtà 7000 maschere diverse p’ m fa capì…”
E con le sue settemila maschere: da Eduardo a San Gennaro, da Pulcinella alla caricatura di Fedez, da poliziotto in una fiction a boss mafioso per “All night Long”, Clementino è arrivato dritto al cuore di molti.
Ogni incontro, ogni conoscenza, ogni esperienza costituisce un fattore insostituibile nella sua vita e fondamentale per arrivare a scrivere questo libro. Lui che ha stretto la mano al suo Dio del calcio Maradona, lui che ha recitato con Siani, lui che ha aperto il concerto in Salento al suo mito hip-hop americano Snoop Dogg, lui che ha vinto il disco d’oro inorgogliendo un territorio tanto grigio come la Terra dei Fuochi, ha avuto come soddisfazione più grande quella di stringere un rapporto d’affetto e professionale col grande Pino Daniele. Un intero capitolo “Fai buon viaggio” è dedicato al suo maestro con cui spesso ha duettato dividendo lo stesso palco.
Come già sapevamo da luglio grazie a una precedente intervista rilasciata da Clementino su Identità Insorgenti, nel libro viene svelato che “Da che parte stai” non è l’unico singolo scritto a quattro mani col suo zio morale Pino, ma c’è anche un’altra canzone composta insieme che parla d’amore: “Attraverso le parole”.
Insomma solo tre giorni e potremo assistere all’esordio di Clemente nella nuova veste di scrittore: d’altronde questo è un periodo in cui sembra che il rapper abbia sempre più voglia di scrivere e di non far cadere mai dalle mani la sua brillante penna.
Eugenia Conti