(READ) “My life in reggae” / Grande successo per il lancio del libro di David Rodigan a Londra

Grande successo ieri per la prima del lancio del libro “Rodigan – My life in reggae” di David Rodigan al Mick’s Garage in East London. Una serata seguitissima, con i tickets ovviamente sold out, ma che si è contraddistinta per l’atmosfera molto intima e familiare nella location sita in Hackney Wick. Le vibes sono state incredibili sia durante il dibattito in cui David Rodigan è stato intervistato da Gilles Peterson ed ha raccontato gli aneddoti più incisivi relativi alla sua vita, che durante l’after party in cui c’è stato un esclusivo dubplates dj set dello stesso Rodigan e del famoso Jazzie B (Soul II Soul). Ram Jam Selecta da famosissimo dj e giornalista/presentatore della Bbc Radio si è svelato alla platea in un’inedita veste di autore alternando alle sue narrazioni l’ascolto di alcuni dei dubplates in suo onore più significativi ed esclusivi.

“Rodigan – My life in reggae” è appunto la biografia di quel Dj made in Uk che più ha contribuito a far conoscere la cultura reggae in tutta Europa e non solo. Ci rendiamo conto già dalle prime pagine di come Sir Rodigan abbia speso oltre quaranta anni della sua vita a credere e a promuovere la sua passione più grande : quella per la sua musica.

David, un ragazzo british come molti altri, studente al College nella facoltà di Drama e quindi aspirante attore, figlio maggiore di un sergente dell’esercito, proveniente dalle campagne inglesi è oggi l’uomo che ha sostenuto i suoni della Giamaica in tutto il Mondo. Nel corso di cinque decenni all’interno delle sue selezioni si sono susseguiti tantissimi generi : dallo ska al rocksteady, dal reggae al rootz, fino alla dancehall. Ci parla del suo incontro con Bob Marley, suo idolo assoluto fin da quando era un ragazzino, ci racconta degli esordi in cui questa musica inizia ad avere un riconoscimento anche tra i media nazionali inglesi. Ai tempi della sua gioventù questi generi erano considerati da skin heads in Uk e quasi di serie b, per cui non apprezzati a livello generale come invece può accadere oggi. Inoltre ci confida di quanto gli tremassero le gambe il giorno che doveva suonare per la prima volta dinnanzi a una massive di black people che si domandavano straniti chi fosse quell’uomo bianco sul palco. Nel corso degli anni però si è guadagnato la stima di generazioni e generazioni di seguaci del reggae in tutto il Pianeta.

Oggi, all’età di 65 anni, Rodigan è seguito in tutto il Regno Unito e si è esibito in tutti i più importanti festival musicali d’Europa, così come è capace di infuocare le massive di tutto il Mondo con le proprie selezioni. Rivivendo le sue esperienze ci fa percorrere un viaggio oltre che in Jamaica, in Canada, in Giappone, in America e non manca la menzione l’Italia o meglio per quella del Sud. Rodigan cita infatti il Salento di cui è rimasto impressionato per quanto il reggae e la dancehall siano seguiti e supportati in quel territorio, ma anche perché si utilizzano le stesse sonorità jamaicane cantate in tipico slang del posto come ad esempio succede nei testi dei Sud Sound System.

Rodigan, come accennavamo, attualmente è un presentatore su BBC Radio 1Xtra e si occupa della Summer Series su BBC Radio 2. Il suo amore per la Jamaica è dimostrato non solo dal promuovere a livello di stampa la musica tipica dell’Isola, ma anche dai frequenti viaggi che il nostro si continua a concedere tra Kingston e Montego Bay. Senza dimenticarci poi di tutti i sound clashes a cui ha partecipato e magari ha anche vinto contro altri importantissimi sound system dello stesso calibro.

David Rodigan è l’antitesi dello stereotipo di un Dj di musica dancehall internazionale. ‘Sembro un commercialista o un dentista’, ha affermato egli stesso. Un uomo dai modi impeccabili, ma capace di entusiasmare platee di tutte le età e nazioni.

“Rodigan – My life in reggae” rappresenta proprio la storia di questo paradosso. Ci descrive come un ragazzo di Oxfordshire, non proveniente dalla Terra da cui queste sonorità prendono origine sia diventato comunque un ambasciatore internazionale di una forma di musica che rimane orgogliosa come non mai delle proprie radici africane. Questo suono nasce per rappresentare il ghetto povero, ma oggi è in grado di raggiungere tutte le fasce sociali e anagrafiche.

Dopo più di quaranta anni Sir Rodigan ha sentito quindi l’esigenza di condividere con tutti la propria storia dal principio fino al culmine della carriera.

Eugenia Conti

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